domenica 27 febbraio 2011

Ancora sul termine Adelphos

Compagno di fede:

In quel tempo diedi quest ordine ai vostri giudici: Ascoltate le cause dei vostri fratelli e giudicate

con giustizia le questioni che uno può avere con il fratello o con lo straniero che sta presso di lui

(Dt 1, 16).

In tutti questi casi, la traduzione in greco detta dei Settanta , realizzata tra il III ed il I sec. a.C., comprendente il testo masoretico ed altri scritti, chiamati deuterocanonici, adopera il termine

adelphos.

Anche gli scritti del Nuovo Testamento furono redatti in un greco ellenistico ricco di semitismi e in essi la parola adelphos è caratterizzata dalla stessa ampiezza di significati che caratterizza il termine ebraico/aramaico che sta per fratello nel testo masoretico.

Vediamo alcuni esempi della polisemia della parola adelphos nel Nuovo Testamento:

Fratello in senso stretto (figlio degli stessi genitori):

Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedeo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò (Mt 4, 20)

Tra costoro Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo (Mt 27, 56)

(Giacomo maggiore e Giovanni, apostoli, erano figli di Zebedeo e di Salome).

Fratellastro (un solo genitore in comune):

Nell anno decimoquinto dell impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea e Filippo, suo fratello, tetrarca dell Itumea e della traconitide ( ) (Lc 3, 1)

Erode Antipa e Filippo erano entrambi figli di Erode il Grande, ma avevano madri diverse: Maltace e Cleopatra di Gerusalemme.

Parente o cugino:

Il caso specifico si riferisce proprio ai presunti fratelli di Gesù, come verrà dimostrato in seguito.

Per ora soprassediamo.

Discepolo di Gesù:

Ma voi non fatevi chiamare rabbì , perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli (Mt23, 8)

Compagno di fede, credente:

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen. (Gal 6, 18)

Se ne può concludere che l uso della parola adelphos nei Vangeli, nonostante il significato etimologico del termine, non indichi necessariamente il fratello carnale, figlio degli stessi genitori, ma venga utilizzato in accezione più ampia, fino a definire vari gradi di parentela o di comunanza spirituale.

Il termine anepsiòs, che nel greco classico significa effettivamente cugino, nei testi ellenistici di origine semitica viene utilizzato per indicare una parentela piuttosto remota, di grado non ben definibile, comportante spesso anche una distanza geografica:

Partirono insieme di buon mattino per andare alle nozze. Giunti da Raguele, trovarono Tobia adagiato a tavola. Egli saltò in piedi a salutarlo e Gabael pianse e lo benedisse: Figlio ottimo di un uomom ottimo, giusto e largo di elemosine, conceda il Signore la benedizione del cielo a te, a tua moglie, al padre e alla madre di tua moglie. Benedetto Dio, poiché ho visto mio cugino Tobi, vedendo te che tanto gli somigli! (Tb 9, 6)

Gabael e Tobi erano parenti alla lontana ed abitavano molto distanti: il primo a Ninive (Mesopotamia), il secondo a Ecbatana (Media). Il grado di parentela non è chiaro, poiché, in Tb 7,

2, Gabael chiama Tobi mio fratello .

Nel Nuovo Testamento, il termine è utilizzato solo in Col 4, 10 per indicare la lontana parentela tra Marco e Barnaba. Essi sono distanti anche geograficamente, dato che il primo abita a Gerusalemme ed il secondo è originario di Cipro.

Vi salutano Aristarco, mio compagno di carcere, e Marco, il cugino di Barnaba, riguardo al quale avete ricevuto istruzioni se verrà da voi, fategli buona accoglienza e Gesù, chiamato Giusto.

(Col 4, 10)

Nel caso dei fratelli di Gesù , essi vivevano in stretto contatto con lui ed erano parenti assai prossimi: se fossero stati cugini di primo grado, il greco ellenistico dei Vangeli non avrebbe adoperato il termine anepsioi.

Infatti, nell unico caso in cui la parentela è chiara ed indica un legame di cuginanza di primo grado, il greco usa proprio il termine adelphos:

Figli di Macli: Eleazaro e Kis. Eleazaro morì senza figli, avendo soltanto figlie; le sposarono i figli di Kis, loro fratelli. (1Cr 23, 21-22)

Esaminiamo il punto successivo.

Il testo che viene citato dagli storico-critici contro la verginità di Maria è il seguente: Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; ma non si accostò a lei, fino alla nascita del figlio; e gli pose nome Gesù. (Mt 1, 24-25)

(Testo tratto dalla Nuovissima versione della Bibbia, 1991)

Qualche manoscritto della versione siriaca aggiunge (o sostituisce) a non si accostò a lei la frasee visse santamente con lei .

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